PIANTE CHE STIMOLANO IL SISTEMA IMMUNITARIO Piante immunostimolanti Tratto da Immunostimolazione e Piante Medicali, ed. Planta Medica
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Piante medicinali usate come agenti immunostimolanti
Sono numerose le piante, originarie un po’ di tutte le parti del mondo che hanno attività immunostimolante. Nella tabella 1 vengono riportate quelle più importanti e più studiate in questo campo. L’Astragalo, le Echinacce, Il Ginseng, l’Eleuterococco, la Withania e la Schisandra rivestono una particolare importanza nella medicina tradizionale e sono quelle più studiate dal punto di vista clinico, farmacologico e tossicologico. Per questo motivo verranno prese in rassegna alcune di queste come esempi di piante ad azione immunostimolante.
Tab.1 Piante medicinali sulle quali sono stati eseguiti studi di immunostimolazione
La droga dell’Astragalo è rappresentata dalla radice di Astragalus membranaceus (Fisch) Bge. e Astragalus membranaceus var. mongholicus (Bge). La Famacopea della Repubblica Popolare Cinese Engl. ed. 1992, riporta come officinali soltanto queste due specie, mentre nel “Chinese Herbal Medicine, Materia Medica” Ed. 1986 sono nominati anche:
L’Astragalo è una pianta erbacea perenne impiegato da sempre nella Medicina Tradizionale Cinese come tonico e rafforzante dell’energia vitale. La prima citazione viene riportata nel testo cinese di materia medica Shen Nong Ben Cao Jing redatto intorno al 120 A.C. La droga è costituita dalla radice disseccata che si presenta di forma cilindrica, generalmente senza diramazioni, della lunghezza di 30-90 cm e del diametro di 1-3,5 cm. La corteccia è giallo-bruna, con scanalature longitudinali irregolari e formazioni lenticolari orizzontali. Il tessuto legnoso è duro e di difficile rottura. In sezione trasversale la corteccia appare giallo-biancastra. La droga emana un odore debole. Il gusto è debolmente dolce e leggermente somigliante al fagiolo quando la si mastica. In commercio la radice di Astragalo può essere sofisticata con Hedysarum polybotrys, Hedysarum mongholicum e Hedysarum vicioides.
I composti biologicamente attivi contenuti nella radice sono:
– Saponine triterpeniche: Astragalosidi I-VIII, acetil-astragaloside 1, soyasaponina 1, (Acetil-) astragalosidi I-VI, Astragaloside VII neutro L’Astragaloside VIII e la saponina I sono acidi (acido glucuronico)
La pianta è inoltre nota per la sua proprietà di accumulare selenio soprattutto nella forma di Se-metil-selenocisteina.
Farmacologia
Effetti farmacologici dell’Astragalo:
– Immunostimolatorio (attivazione del RES, induzione dell’ (alfa- e gamma -interferone, aumento dell’attività delle cellule T-helper e dell’attività chemiotattica dei macrofagi, inibizione della transcriptasi inversa dei retrovirus e della DNA polimerasi). – Adattogeno – Antinfiammatorio – Epatoprotettore – Cardiotonico – Aumenta la motilità spermatica
Studi eseguiti sia in vitro che in vivo hanno confermato l’efficacia dell’Astragalo nella stimolazione del sistema immunitario. Dai dati ottenuti in vitro è stato possibile evidenziare che i polisaccaridi isolati dalla pianta, alla concentrazione di 10 mg/ml, sono in grado di aumentare l’indice di blastizzazione in colture miste di linfociti e la granulopessia dei macrofagi o dei polimorfonucleati. Inoltre utilizzando la tecnica nota come local Xenogenic graft-versus-host reaction come test per la funzionalità delle cellule T, gli studiosi hanno scoperto che quelle cellule mononucleari, derivate da pazienti neoplastici, che erano state preincubate con una frazione di polisaccaridi dell’Astragalus membranaceus avevano un significativo incremento dell’attività immunitaria e inoltre ripristinavano la funzionalità delle cellule T depresse nei pazienti neoplastici. Lo stesso tipo di azione immunostimolante è stata evidenziata in vivo su ratti trattati con ciclofosfamide (potente farmaco ad attività citostatica che produce immunodepressione) cui era stata somministrata la stessa frazione di polisaccaridi estratti dall’Astragalo. Dagli studi condotti in vivo sono stati evidenziati l’attivazione del sistema reticolo endoteliale, l’induzione del alfa- e gamma-interferone, aumento dell’attività delle cellule T-helper e della chemiotassi dei macrofagi, oltre che l’inibizione della transcriptasi inversa dei retrovirus e della DNA polimerasi. In conclusione i polisaccaridi dell’Astragalo mostrano una notevole attività immunostimolante nei confronti sia del sistema umorale che di quello cellulo-mediato. La somministrazione orale di un estratto acquoso di Astragalo eseguita su 1000 soggetti è stata in grado di diminuire l’incidenza e ridurre il decorso delle comuni malattie da raffreddamento. In questi soggetti in effetti, dopo due mesi di somministrazione orale dell’estratto si è riscontrato un incremento dei livelli di IgA e IgG. La radice di Astragalo ha numerose altre attività oltre a quella immunostimolante: ha effetto cardiotonico inotropo positivo, epatoprotettivo, antibatterico, adattogeno e antinfiammatorio. Inoltre è in grado di aumentare la funzionalità adreno-corticalica e quindi di innalzare la soglia della resistenza ai fattori di stress. I preparati di Astragalo vengono utilizzati in clinica nel trattamento delle epatiti croniche infatti le saponine in essi contenute provocano l’innalzamento dei livelli sierici di cAMP e promuovono la sintesi del DNA nelle cellule epatiche in rigenerazione, stimolando inoltre la rigenerazione degli epatociti.
Tossicità:
La pianta viene ottimamente tollerata.
– Per dosi orali di 100g di droga/Kg di un estratto acquoso concentrato di Astragalo, somministrati a ratti per 2 giorni, non sono stati evidenziati effetti tossici. – La DL(50) di 40g/Kg è stata valutata per iniezione intraperitoneale dell’estratto acquoso concentrato nei ratti. – La droga non mostra effetti mutageni.
Controindicazioni:
Non sono conosciute.
Avvertenze:
Non si conoscono particolari avvertenze da considerare quando si utilizzino prodotti a base di Astragalo. In via del tutto precauzionale non è raccomandata la somministrazione in gravidanza o durante l’allattamento perché non ci sono dati disponibili riguardanti gli effetti teratogenici degli estratti di Astragalo, o la secrezione dei suoi componenti nel latte materno e tanto meno gli effetti sul neonato. Interazioni con farmaci Non note
L’Astragalo è una piccola pianta leguminosa che appartiene alla divisione Magnoliophyta famiglia delle Fabacee.
Si tratta di una pianta già nota da tempi antichi nella Medicina tradizionale Cinese ed Orientale in genere la cui parte più interessante cresce sottoterra.
Coadiuvante del sistema immune stimola le funzioni dei Linfociti T-Helper dei Macrofagi, la sintesi di interferone Alfa e Gamma ed aumenta la produzione
di mmunoglobuline IGA e IGG, risultando così di aiuto nelle infezioni virali.
E’ coadiuvante come antiaging in quanto stimola l’enzima Telomerasi che rallenta l’invecchiamento del DNA riparandolo a livello dei Telomeri ed in quanto protettore della matrice Extracellulare.
Adattogeno nello stress cronico aiuta a superare periodi intensi di surmenage e fatigue da trattamenti medici.
Ideale per protezione del benessere dell’organismo ed in particolare di apparato Cardiovascolare e Fegato.
La Gynostemma è una pianta rampicante appartenente alla divisione Magnoliophyta, famiglia delle cucurbitacee. Nella Medicina tradizionale orientale è anche nota come la pianta dell’Immortalità per indicare le molteplici azioni sia in campo Medico che Nutrizionale.
Coadiuvante del sistema immune, stimola le funzioni di Macrofagi, linfociti e cellule Natural Killer.
Adattogeno per lo stress, aiuta a sostenere al meglio periodi di intenso lavoro per l’organismo e coadiuva l’adattamento a terapie mediche intensive, inoltre aiuta a superare la stanchezza cronica.
Coadiuvante nella cura del benessere di Fegato e Cuore e delle prime vie respiratorie , inoltre nel trattamento della steatosi epatica e della iperlipidemia da trigliceridi e colesterolo.#MICOTERAPIA #INATURALIDELDRZAMPEDRI #MIOREL #IMMUNIXK #ONCOLOGIAINTEGRATA #INFLAMK #DETOXEPATIC #IMMUNINVER #CBD #GRAVIOLA #FITOTERAPIA #ERBORISTERIA #GEMMOTERAPIA #OMEOPATIA #inaturalideldrzampedri #essentialimmune #essentialmood #regactivessentialme3 #oncologiaintegrata #medicinanaturale #integratori #omeopatia #fitoterapia #artemisiaannua #artemisinina
ZUCCHERO E CANCRO METABOLISMO GLUCIDICO ( DEGLI ZUCCHERI ) E CANCRO . ATTIVITA’ BENEFICHE DI ALCUNE SOSTANZE NATURALI Il metabolismo alterato osservato nelle cellule tumorali generalmente consiste nell’aumento dell’assorbimento di glucosio e dell’attività glicolitica. Questo è associato a una sovraespressione delle proteine del trasportatore di glucosio (GLUT), che facilitano l’assorbimento del glucosio attraverso la membrana plasmatica e svolgono un ruolo cruciale nella sopravvivenza delle cellule tumorali. Pertanto GLUTs sono considerati come bersagli adatti per il trattamento del cancro. Qui esaminiamo alcuni degli inibitori di GLUT più rilevanti che sono stati recentemente sviluppati come agenti antitumorali potenziali.I tumori consumano enormi quantità di glucosio rispetto ai tessuti sani, perché mostrano un’alta percentuale di glicolisi. Per fare ciò, le cellule tumorali generalmente assorbono zuccheri ad un tasso maggiore rispetto alle cellule normali. Questa peculiarità, nota anche come effetto Warburg, 1 ha portato allo sviluppo di tecniche di imaging, come la PET scan, che tracciano un analogo del glucosio marcato radioattivo, 2-deossi-2- ( 18 F) fluoro- d- glucosio ( 18 F-FDG). 2 , 3 Quindi, questa caratteristica metabolica è stata ampiamente sfruttata per la rilevazione di tessuti cancerosi, mentre i tentativi di fare lo stesso a fini terapeutici sono ancora all’inizio I trasportatori di glucosio (GLUT), che sono proteine transmembrana che facilitano l’assorbimento controllato del glucosio all’interno della cellula, sono spesso sovraespressi nelle cellule tumorali. Pertanto, possono essere targetizzati dagli inibitori della GLUT, l’internalizzazione degli agenti antitumorali glicoconiugati.in uno studio del 2016 pubblicato di C. Granchi , a S. Fortunato , a e F. Minutolo *, alcuni degli esempi più significativi di inibitori naturali e sintetici delle varie isoforme di GLUT, nonché di agenti antitumorali coniugati con lo zucchero che sfruttano l’effetto Warburg per mirare selettivamente alle cellule tumorali.Una grande classe di inibitori di GLUT è rappresentata da flavonoidi, composti polifenolici che sono ampiamente presenti in molti frutti e vegetali come metaboliti secondari delle piante, e la maggior parte di essi ha mostrato un’attività apprezzabile sulle GLUT.naringeninaepigallo catechin gallatoglucopiericidina Amelatoninaacido ellagico e alcuni suoi derivatiCryptocaryoneresveratrolocurcuminaxantumolosilibina flavonoideMyricetinfisetinquercetinaglucoside di quercetina, isoquercitrinaKaempferolSfortunatamente, sebbene questa vasta classe di flavonoidi eserciti una certa attività sui GLUT, è difficile discernere se le loro benefiche attività antiproliferative sulle cellule tumorali derivano da il blocco dell’assorbimento di glucosio o delle loro ben note proprietà antiossidanti.DUE INTERESSANTI ARTICOLO DI SEGUITO https://www.ieo.it/it/SCIENCE-IN-SOCIETY/Press-room/Comunicati-stampa/cellule-affamate/ https://www.fondazioneveronesi.it/magazine/articoli/oncologia/dieta-ipoglicemica-e-metformina-nella-lotta-al-cancro
VEDIAMO LE PROPRIETA’ DEI TRE FUNGHI CHE COMPONGONO IL NUOVO INTEGRATORE CORDYCHAGA
Integratore a base di Cordyceps , Reishi e Chaga
( CHAGA ) I siberiani lo bevono quotidianamente e vivono in salute e forza dagli 85 ai 100 anni (non in uno stato di degenza in un ospizio). Gli antichi cinesi lo hanno da sempre considerato come un fattore di longevità, ed i Giapponesi e Coreani lo usano regolarmente e infatti risultano essere tra le popolazioni più longeve al mondo.
Questo è dovuto agli adattogeni,
agli antiossidanti e alle proprietà coadiuvanti anti-tumorali di questo fungo.
POTENTE NEL COLPIRE LE CELLULE
TUMORALI
La polvere di chaga è un rimedio
tradizionale considerato una panacea da tantissime tradizioni per millenni. La
moderna scienza medica ne ha analizzato l’interessante attività antitumorale in
molti studi in vitro [1, 2, 3]. Le sostanze in esso contenute sarebbero infatti
in grado di aggredire le cellule tumorali in modo selettivo senza però causare
danni a quelle sane, come invece avviene con la maggior parte dei
chemioterapici oggi usati nella terapia del cancro.
Nelle regioni dove se ne fa
infatti tradizionalmente uso, l’incidenza di patologie oncologiche è molto più
bassa che in altre zone del mondo.
Questa sua efficacia naturale
contro il cancro è dovuta in gran parte all’acido betulinico, che previene lo
sviluppo tumorale e uccide le cellule cancerogene senza intaccare quelle sane.
Inoltre, ha potenti effetti antinfiammatori e meccanismi di apoptosi che
distruggono le cellule danneggiate. Se assunto durante le cure chemioterapiche
convenzionali, il Chaga aiuta a sollevare gli effetti collaterali e a stimolare
il sistema immunitario.
LA SOSTANZA NATURALE PIU’
ANTIOSSIDANTE CHE ESISTA
I SOD (superossidismutasi o O2-)
sono gli enzimi antiossidanti più importanti per l’organismo che mantengono la
membrana cellulare elastica e in salute. Essi diminuiscono con gli anni e hanno
come effetto l’invecchiamento, mentre una vita sana e una giusta attività
fisica mantengono alti i suoi livelli ritardando l’invecchiamento.
Il Chaga ha la più alta quantità
di SOD di tutti i nutrienti finora scoperti, esso ne contiene ben cinquanta
volte di più degli altri funghi medicinali.
Gli alti livelli di melanina
contenuti nel Chaga (responsabili del suo colore nero) hanno un effetto
antiossidante protettivo del DNA, che combattono le radiazioni attivando la
ghiandola pineale.
L’uso costante nel tempo del
Chaga alcalinizza il pH del corpo umano contrastando i radicali liberi,
alleviando lo stress ed eliminando l’acidità che è responsabile dell’insorgere
della maggior parte delle malattie.
L’elemento più potente di questo
fungo è l’acido del Chaga, che secondo quanto affermato dagli scienziati russi,
equilibra il metabolismo e lascia il suo effetto curativo in tutto l’organismo
e tessuti del corpo umano. I benefici più evidenti sono i potentissimi effetti
antiossidanti che, come puoi vedere dall’immagine sotto, superano tutte le più
famose bacche antiossidanti come l’Acai e le Goji.
Indicazioni: Dolori articolari,
convalescenza dopo malattie prolungate, stati di stress, affaticamento,
anti-invecchiamento, malattie autoimmuni, malattie da raffreddamento,
infiammazioni, dolori articolari, preparazione atletica.
Il chaga è inoltre un vero e
proprio superfood dotato di una spiccata attività anti-invecchiamento,
antiossidante e soprattutto adattogena. Perfetto quindi per chi conduce una
vita stressante e piena di impegni, il chaga aiuta a migliorare la salute del
nostro organismo, riducendo l’azione dannosa dei radicali liberi, e
predisponendo meglio i nostri bioritmi fisiologici ad adattarsi a stress,
malattie, affaticamento e traumi.
Una potente azione
antinfiammatoria e immunomodulante lo rende quindi un rimedio perfetto sul
lungo termine per integrare la nostra dieta con un principio antinvecchiamento
di efficacia riconosciuta.
Ricerche moderne hanno dimostrato
che i benefici del Chaga sono evidenziati nelle sue sostanze di valore
biologicamente attive, alcune di queste non sono contenute in nessun’altra
pianta.
Tra i suoi componenti principali
vi sono:
– composti fenolici
– melanina
– triterpenoidi
– acido betulinico (una
importante quantità)
– beta-glucani (un potentissimo
polisaccaride)
– ergosterolo (vitamina D2)
– oligoelementi
– vitamine (tra cui la vitamina
D)
Combinati insieme, creano un
fitocomplesso dagli effetti immunomodulatori ed equilibratori del sistema
ormonale. L’acido betulinico è un triterpene pentaciclico, esso è stato testato
per il melanoma, per i problemi cutanei e per ritardare le infezioni da HIV.
Nei polisaccaridi del Chaga sono compresi differenti tipi di legami
glicosidici, ad esempio 1,3 e 1,6 beta-glucani, alfa-glucani (1,3) e, in
particolar modo, i beta-D-glucani che innescano e stimolano molte risposte
immunitarie per combattere le infezioni: attivando i macrofagi, i T-Helper, le
cellule NK e le cellule Beta essi aumentano la produzione di anticorpi.
Gli alti livelli di melanina
contenuti nel Chaga hanno un effetto antiossidante protettivo del DNA, che
combattono le radiazioni attivando la ghiandola pineale. I fitonutrienti del
Chaga hanno una capacità di inibire il fattore nucleare KB, un composto
conosciuto che può causare la mutazione o l’auto-distruzione delle cellule
sane. L’uso costante nel tempo del Chaga alcalinizza il pH del corpo umano.
Il Chaga ha la più alta quantità
di SOD di tutti i nutrienti finora scoperti, esso ne contiene ben cinquanta
volte di più degli altri funghi medicinali.
L’elemento più potente di questo
fungo è l’acido del Chaga, che secondo quanto affermato dagli scienziati russi,
equilibra il metabolismo e lascia il suo effetto curativo in tutto l’organismo
e tessuti del corpo umano. I benefici più evidenti sono i potentissimi effetti
antiossidanti, che piante come l’Aronia Melanocarpa e le bacche del Goji sono
lontane come effetto antiossidanti del Chaga, esso occupa il primo posto nella
scala ORAC, che misura i livelli di antiossidanti negli alimenti.
Il Chaga è un combattente
naturale contro il cancro grazie all’acido betulinico, che previene lo sviluppo
tumorale e uccide le cellule cancerogene senza intaccare quelle sane. Inoltre,
ha potenti effetti antinfiammatori e meccanismi di apoptosi che distruggono le
cellule danneggiate. Se assunto durante le cure chemioterapiche convenzionali,
il Chaga aiuta a sollevare gli effetti collaterali e a stimolare il sistema
immunitario.
Due sono gli effetti collaterali
noti ad oggi del Chaga. Il primo è quello di fluidificare il sangue, quindi
bisogna fare attenzione nel caso di assunzione congiunta con Aspirina o
Warfarin. L’altro è di abbassare i livelli di glucosio nel sangue, anche qui si
deve fare attenzione nel caso di assunzione combinata con l’insulina.
Ricerche scientifiche circa gli
effetti del Chaga si sono centrate intorno al suo uso comune popolare. Oltre
1400 pubblicazioni scientifiche, in quarant’anni, indicano che il fitocomplesso
di questo fungo può offrire soluzioni per combattere virus e malattie funginee,
stimolare il sistema nervoso centrale, rallentare la crescita tumorale e delle
cellule cancerogene, abbassare la pressione venosa e arteriosa ed i livelli di
glucosio, migliorare l’elasticità e il colore dermico, disintossicare fegato,
reni e milza, provocare infine un ringiovanimento generale. Questo fungo è
stato approvato dal Consiglio di Ricerca Medica e dal Ministro della Salute
Russa.
Riassumendo i principali benefici
del fungo Chaga sono i seguenti
– Potentissimo antiossidante
– Dolori articolari
– Combatte le allergie
– Cura o previene molti tumori
– Infezioni batteriche
– Stabilizzatore della pressione
sanguinea
– Affaticamento cronico
– Malattie degenerative
– Problemi digestivi
– Disturbi del sonno
– Infezioni fungine (come per
esempio la Candida)
– Salute del cuore
– Cattiva circolazione
– Aumento della forza con
maggiore resistenza alla fatica
– Infezioni virali
– Rafforza fortemente l’immunità
– Favorisce la perdita di peso
– Contrasta la perdita dei
capelli
– Migliora la vista
– Contrasta la perdita di memoria
– Combatte la stipsi
– Regolarizza gli squilibri
ormonali
– Allevia la depressione
Riferimenti Bibliografici:
Lemieszek MK, Langner E, Kaczor
J, Kandefer-Szerszeń M, Sanecka B, Mazurkiewicz W, Rzeski W. “Anticancer
effects of fraction isolated from fruiting bodies of Chaga medicinal mushroom,
Inonotus obliquus (Pers.:Fr.) Pilát (Aphyllophoromycetideae): in vitro
studies.” Int J Med Mushrooms. 2011;13(2):131-43.
Lee SH, Hwang HS, Yun JW. “Antitumor activity of water extract of a mushroom,
Inonotus obliquus, against HT-29 human colon cancer cells.” Phytother Res. 2009 Dec;23(12):1784-9. doi:
10.1002/ptr.2836.
Mazurkiewicz W, Rydel K, Pogocki D, Lemieszek MK, Langner E, Rzeski W.
“Separation of an aqueous extract Inonotus obliquus (Chaga). A novel
look at the efficiency of its influence on proliferation of A549 human lung
carcinoma cells.” Acta Pol Pharm. 2010 Jul-Aug;67(4):397-406.PMID: 20635536
Yun JS, Pahk JW, Lee JS, Shin WC, Lee SY, Hong EK. “Inonotus obliquus protects
against oxidative stress-induced apoptosis and premature senescence.” Mol
Cells. 2011 May;31(5):423-9. Epub 2011 Feb 22. PMID:21359681
Won DP, Lee JS, Kwon DS, Lee KE, Shin WC, Hong EK. “Immunostimulating activity
by polysaccharides isolated from fruiting body of Inonotus obliquus.” Mol Cells. 2011 Feb;31(2):165-73. Epub 2010 Dec 22.
PMID:21191814
fonte dionidream Riferimenti:
1.Lemieszek MK, Langner E, Kaczor J, Kandefer-Szerszeń M, Sanecka B,
Mazurkiewicz W, Rzeski W. “Anticancer effects of fraction isolated from
fruiting bodies of Chaga medicinal mushroom, Inonotus obliquus (Pers.:Fr.)
Pilát (Aphyllophoromycetideae): in vitro studies.” Int J Med Mushrooms. 2011;13(2):131-43.
2.Lee SH, Hwang HS, Yun JW. “Antitumor activity of water extract of a mushroom,
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3.Mazurkiewicz W, Rydel K, Pogocki D, Lemieszek MK, Langner E, Rzeski W.
“Separation of an aqueous extract Inonotus obliquus (Chaga). A novel
look at the efficiency of its influence on proliferation of A549 human lung
carcinoma cells.” Acta Pol Pharm. 2010 Jul-Aug;67(4):397-406.PMID: 20635536
4.Yun JS, Pahk JW, Lee JS, Shin WC, Lee SY, Hong EK. “Inonotus obliquus
protects against oxidative stress-induced apoptosis and premature senescence.”
Mol Cells. 2011 May;31(5):423-9. Epub 2011 Feb 22. PMID:21359681
5.Won DP, Lee JS, Kwon DS, Lee KE, Shin WC, Hong EK. “Immunostimulating
activity by polysaccharides isolated from fruiting body of Inonotus obliquus.” Mol Cells. 2011 Feb;31(2):165-73. Epub 2010 Dec 22.
PMID:21191814
AVVERTENZA
Le informazioni contenute nella presente nota informativa sono allo stato
attuale delle nostre conoscenze accurate e corrette e derivate dalla
letteratura scientifica più accreditata. Tuttavia, sono divulgate senza alcuna
garanzia riguardo a possibili errori contenuti nella letteratura di
provenienza. In particolare non si assumono responsabilità per ciò che attiene
alla loro applicazione, per eventuali applicazioni e/o usi impropri
GANODERMA REISHI .
IL GANODERMA: che cos’è, i suoi
benefici, tempi di reazione, come si assume, controindicazioni.
Il Ganoderma è un fungo medicinale dalle comprovate proprietà farmacologiche,
usato da secoli in oriente e oggi anche qui in Italia.
Proprietà:
-aumenta le difese immunitarie grazie all’elevato contenuto di germanio
organico (l’aloe ne contiene 77 ppm, il ganoderma ne contiene 6000 ppm)
– antinfiammatorio naturale;
– anticolesterolo
– antidepressivo
– antinfluenzale
– antibiotico
– per ansia, insonnia
– aiuta a dimagrire
– antivirale
– antitumorale
e molto altro ancora.
Tempi per gli effetti positivi del Reishi
Gli effetti benefici del fungo cominciano ad essere percepibili nella 3a o 4a
settimana, dove si percepiscono anche il miglioramento dei sintomi, del sonno,
dell’energia e del benessere globale.
Nel secondo mese i sintomi che voglio curare si riducono e spesso spariscono.
Al terzo mese il miglioramento si consolida, in crescendo se si prosegue per
altri mesi.
Tre mesi è il periodo ottimale per ottenere gli effetti benefici del Reishi,
utilizzando i dosaggi consigliati.
Perché servono tre mesi?
Il primo mese prevale la depurazione dalle tossine, e l’eliminazione di
eventuali sintomi.
Nel secondo gli effetti diventano predominanti e si vive nel benessere.
Il terzo mese, l’organismo stabilizza e porta avanti questi effetti salutari.
Si può continuare con l’assunzione di Reishi anche nei mesi successivi o negli
anni, perché l’utilizzo dei funghi per la salute dovrebbe essere un’abitudine
alimentare quotidiana.
Al pari di frutta e verdura che forniscono un nutrimento sano, i funghi
presentano benefici maggiori: nutrono e puliscono ogni cellula.
Esattamente svolgendo la loro funzione naturale, ovvero puliscono il sottobosco
da vegetazione in decomposizione, da insetti o tessuti animali morti, i quali
trasformano in fungo cioè nutrimento vitale sano.
Controindicazioni ed effetti collaterali
Non possiedono controindicazioni, non danno effetti collaterali, e si associano
a qualsiasi farmaco, migliorandone l’azione, come hanno dimostrato diverse
ricerche scientifiche.
Compatibilità
Compatibili con qualsiasi altro rimedio naturale o farmaco chimico, presentano
solo una incompatibilità con l’auricularia e i farmaci fluidificanti.
Reishi a pasto o fuori pasto?
L’assunzione può essere fatta a qualsiasi orario, a seconda delle proprie
preferenze o abitudini, perché i funghi vengono ben assorbiti anche in presenza
di cibo.
Digeribilità dei funghi Reishi
Ben digeribili anche a digiuno, se le condizioni dello stomaco sono buone: in
particolare se associati ad un bicchiere di liquidi, meglio tiepidi. In tal
modo raggiungeranno rapidamente l’intestino dove il fungo verrà assorbito.
La miglior digeribilità è data dalle compresse gastro-protette di Reishi, che
non vengono attaccate dai succhi gastrici.
Quando non si digeriscono i funghi?
Nei casi in cui lo stomaco non digerisce bene i funghi, è eccessivamente debole
e da curare con diversi rimedi.
Il consiglio è quello di aggiungere la papaya fermentata, oppure alimenti
ricchi di fibre, utili alla salute e all’intestino.
(Fonte: istitutomicoterapico.it)
Grazie al contenuto di triterpeni, contrasta le patologie che insorgono su base
infiammatoria come l’artrite. Il reishi è efficace anche sul sistema
cardiovascolare: l’acido ganoderico in sinergia con l’adenosina, abbassa la
pressione sanguigna e riduce il colesterolo “cattivo” e i trigliceridi,
migliora la funzionalità epatica e intestinale, riequilibrando la flora
batterica; inoltre, è ipoglicemizzante. Fra i tanti sali minerali contenuti nel
reishi, è presente anche il germanio, una sostanza che agisce a livello
circolatorio: diluisce il sangue e apporta ossigeno al cervello, migliorando le
prestazioni del sistema neurovegetativo, calmando la tensione nervosa e
aiutando a prevenire patologie come Alzheiner e Parkinson.
Il Ganoderma o Reishi è un fungo officinale impiegato nelle varie tecniche
mediche tradizionali orientali; i principi attivi del Ganoderma o Reishi sono:
I polisaccaridi β-glucani e gli
etero-β-glucani, molecole notoriamente anti-tumorali ed immunostimolanti
Proteine definite Ling Zhi-8 (LZ-8), peptidi anti-allergici,
ipocolesterolemizzanti ed ipotensivi
Acidi ganoderici (triterpeni), steroli in grado di ridurre le reazioni
allergiche limitando la produzione di istamina, ottimizzando la respirazione
cellulare e favorendo la funzionalità epatica.
Il Ganoderma o Reishi non è l’unico fungo dalle proprietà benefiche; si
conoscono anche lo Shitake, il Maitake ed il Cordyceps, che pur vantando una
composizione chimica molto simile, non contenendo gli acidi ganoderici (dal
sapore amaro), risultano meno efficaci.
NB. Tra il Ganoderma o Reishi Rosso e quello Nero, il primo sembra essere più
efficacie grazie alla maggior concentrazione di principi farmacologici.
Il Ganoderma o Reishi può essere consumato in forma alimentare o come estratto.
Effetti auspicati
dell’integrazione con Ganoderma o Reishi
Il Ganoderma o Reishi è stato
sperimentato nel trattamento di numerose patologie e condizioni cliniche; con
grande stupore da parte degli scienziati, il Ganoderma o Reishi si è dimostrato
molto utile per il suo potenziale adattogeno, ma CONCRETAMENTE la sua efficacia
non è paragonabile a quella dei farmaci specifici.
Alla luce di quanto sopra riportato, si consiglia di non sopravvalutare gli
effetti benefici documentati e di interpretarli come una valida traccia degli
studi condotti sul Ganoderma o Reishi (Istituto Cancer Research UK).
Proprietà benefiche del Ganoderma o Reishi: analgesico, antiallergico,
preventivo dalla bronchite, anti infiammatorio, stimolante le cellule
immunitarie Natural Killer (NK), antibatterico per effetto
dell’immunostimolazione, antivirale per l’aumento della produzione di
interferone, antiossidante, antitumorale, ipotensivo, ipocolesterolemizzante,
cardio tonico, antidepressivo e rilassante, mucolitico, ostacola il virus HIV
(sia in vitro che in vivo), migliora la funzionalità cortico-surrenalica,
aumenta la produzione di interleuchina 1 e 2 prodotta da macrofagi e
splenociti.
Assumere Ganoderma o Reishi
Nonostante venga consigliato come
coadiuvante di terapie molto complesse, il Ganoderma o Reishi è un integratore
alimentare e non un farmaco, pertanto risulta adatto al consumo in qualsiasi
età e stato fisio-patologico; sia chiaro, l’eventuale assunzione DOVREBBE
essere valutata e consigliata dal medico di base che, d’altro canto, a volte
non ne conosce la composizione o gli effetti specifici.
L’unica avvertenza si riferisce all’interazione chimica tra le molecole del
Ganoderma o Reishi ed il sistema immunitario di pazienti IMMUNOSOPPRESSI e/o
sottoposti a trapianto d’organi; in tal caso, forse l’assunzione di Ganoderma o
Reishi non risulterebbe consigliabile.
NB. Non si conoscono effetti collaterali in gravidanza o allattamento, ma ciò
non significa che debba essere considerato totalmente innocuo.
Il Ganoderma o Reishi dovrebbe essere assunto quotidianamente, meglio se: la
mattina, a stomaco vuoto, associato ad integratori di acido ascorbico (la vit.
C favorisce la digestione dei carboidrati fungini) e con buone quantità d’acqua
per favorire la filtrazione renale.
I vantaggi del Ganoderma o Reishi sono variabili e dipendono dalle interazioni
fisiologiche; in linea di massima, se l’organismo viene posto in condizioni
ottimali (stile di vita ed alimentazione), attraverso l’integrazione quotidiana
di Ganoderma o Reishi dovrebbe manifestare i primi miglioramenti entro 10-14
giorni dall’inizio dell’integrazione alimentare.
Quali sono le controindicazioni del Ganoderma ? Quali sono le persone che
dovrebbero evitare di assumere Ganoderma Lucidum?
Il Ganoderma Lucidum è un fungo, un alimento. Non è un farmaco. E’ un alimento
pregiato dal punto di vista delle sostanze nutritive. Contiene parecchi sali
minerali (zinco, magnesio, ferro, rame, potassio, germanio, calcio, manganese),
vitamina B, polisaccaridi, germanio organico, ecc…
E’ un prodotto naturale che serve a mantenere il nostro corpo in uno stato di
equilibrio psico-fisico. Rafforza il nostro Sistema Immunitario e quindi aiuta
a prevenire gli acciacchi e alcune malattie. Il Ganoderma non è un prodotto che
cura. Se una persona ha una malattia si deve rivolgere ad un Medico che gli
prescrive la giusta medicina o il giusto farmaco. Il Ganoderma può essere
assunto affiancandolo ai farmaci per migliorare il benessere del proprio corpo
e la sua capacità di contrastare una malattia. Per alcune tipologie di persone
e contestualmente all’assunzione di alcuni farmaci l’assunzione di Ganoderma
non è consigliata.
Controindicazioni del Ganoderma
Le principali controindicazioni del Ganoderma riguardano quattro tipologie di
persone:
persone allergiche ai funghi
persone che hanno subito un trapianto d’organi: il Reishi ha infatti proprietà
immunostimolanti. Rafforza le nostre difese immunitarie e quindi non è indicato
per questa tipologia di persone
persone che assumono farmaci anti-coagulanti: il Ganoderma fluidifica il sangue
e dovrebbe essere evitato da questa tipologia di persone
donne in gravidanza ed allattamento
Queste controindicazioni del Ganoderma riguardano maggiormente prodotti a base
di Ganoderma Lucidum al 100%, quali ad esempio capsule e polvere. Tuttavia si
sconsiglia per le quattro tipologie di persone qui sopra anche l’assunzione di
bevande contenenti l’estratto di Ganoderma Lucidum, quali caffè, tè,
cioccolate, ecc…
Il Ganoderma è un prodotto naturale ancora poco conosciuto in Italia ma siamo
convinti che nei prossimi anni verrà scoperto da un numero sempre maggiore di
persone, che impareranno ad apprezzare le sue proprietà e i suoi benefici.
vediamo alcune delle sue proprietà .
Tra i benefici del Ganoderma ne possiamo annoverare davvero molti: Ricco di
minerali, vitamine e aminoacidi: il fungo Reishi è un vero e proprio
integratore naturale che contiene sali minerali come Magnesio, Potassio,
Calcio, Ferro e Zinco, vitamine del gruppo B e aminoacidi essenziali, che
conferiscono al ganoderma lucidum proprietà ricostituenti e proprio per questo
è ottimo per fronteggiare stanchezza e spossatezza. Aiuta il sistema #immunitario: quando le difese del corpo sono messe a dura prova e
hanno bisogno di aiuto, il Ganoderma Lucidum è un ottimo sostegno affinché il
sistema immunitario si autoregoli nuovamente al meglio e si rafforzi.
Antibatterico e antivirale: vista la sua azione attiva sul sistema immunitario,
questo fungo è considerato anche un buon rimedio naturale contro batteri e
virus di vario genere. In particolare alcune ricerche hanno mostrato una grande
efficacia del Reishi contro l’Herpes Simplex. Antinfiammatorio: tra le
proprietà del Ganoderma Lucidum c’è quella di combattere le infiammazioni,
alcune ricerche sostengono addirittura che sia efficace al pari
dell’idrocortisone. Protegge il fegato ed è antiossidante: il Ganoderma svolge
un’azione epatoprotettiva ma anche detossificante. Si tratta poi di un potente
antiossidante in grado di contrastare i radicali liberi e dunque
l’invecchiamento cellulare. Regola colesterolo e glicemia: un’assunzione
costante di Reishi aiuta in caso di ipercolesterolemia, ciò grazie ad una
duplice azione. Da una parte ostacola la sintesi endogena (ovvero prodotta dal
corpo) di colesterolo, dall’altra inibisce l’assorbimento intestinale di questa
sostanza. Ottima anche l’azione in caso di problemi di glicemia, si mostra
infatti efficace nel ridurre i livelli di glucosio nel sangue. Regola la
pressione: si può assumere questo fungo anche in caso di ipertensione. Grazie
alla presenza di sostanze chiamate triterpeni, il #Ganoderma agisce come stabilizzatore della pressione ed è
quindi un alleato naturale del cuore. Aiuta in caso di allergie: questa
proprietà è dovuta alla presenza nel Ganoderma Lucidum dei #triterpeni, sostanze che riducono la produzione di istamina,
responsabile dei tanto fastidiosi effetti delle allergie. Regola il sistema
nervoso: si può utilizzare il #Reishi anche per calmare per il sistema nervoso, aiuta
ad esempio in caso di ansia, depressione e insonnia. Antitumorale: alcune
ricerche si stanno concentrando poi sulle proprietà del Reishi nella lotta
contro i tumori. Anche in questo caso sembra che la sua azione anticancro sia
dovuta principalmente alla capacità del Ganoderma di rafforzare il sistema
immunitario ma anche al fatto che questo fungo migliora l’ossigenazione del
corpo. Sostegno alla chemioterapia: c’è poi chi utilizza con successo questo
fungo per lenire i disturbi tipici che sopraggiungono in seguito alla
chemioterapia (ma anche radioterapia) e per limitare i danni al fegato che
queste cure comportano.
CORDYCEPS SINENSIS
STRAORDINARIO FUNGO DELLA FORZA E DELL’ENERGIA PSICO-FISICA
E’ un raro fungo tibetano e tra i
funghi medicinali e’ considerato il piu’ potente rigenerante e rinvigorente sia
mentale che fisico . E’ da sempre considerato tonico ed afrodisiaco e sia nei
maschi che nelle femmine porta ad un aumento dell’attivita’ sessuale fino al
30% .
La sua principale caratteristica e’ quella di energizzante a livello cellulare
e cio’ porta beneficio a tutti i livelli : organico , immunitario , ormonale e
psichico .
DOVE SI TROVA ? ENTRA NEL LINK QUI SOTTO
#Cordycepina: un nucleoside purinico ad effetto antibiotico con
proprietà antitumorali;la cordycepina e’ un derivato del nucleoside adenosina
ritenuto il più importante componente attivo dal punto di vista terapeutico. #Ergosterolo ed Ergosterolo palmitato: si tratta di un
precursore della vitamina #D2 contenuto nei funghi e lieviti;
Acido #Cordycepico: che è semplicemente D Mannitolo, zucchero che tra le
altre funzioni ha quella di facilitare l’ingresso di sostanze chimiche
bioattive a livello cerebrale;
Polisaccaridi: oltre al già citato acido cordycepico, contiene anche #ciclofurani, #β-glucani, #b-mannani ad azione #immunomodulante;
Sali minerali: sodio, potassio, calcio, magnesio, ferro e zinco
Vitamine
Galattomannano
Micosio
Gracile
Adenosina
Acido palmitico
Steroli
5alfa-8alfa-epidioxy-5alfa-ergosta-6,22-dien-3beta-ol
MIGLIORA LE DIFESE IMMUNITARIE
Il Cordyceps sinensis è ricco di
polisaccaridi (principalmente β-glucani) ad alto peso molecolare che esercitano
un’importante azione di regolazione del sistema immunitario. Non agiscono
direttamente sulla malattia, ma piuttosto potenziano la risposta immunitaria
che diventa più veloce ed efficace nel rispondere allo stimolo patogeno. Ciò
non significa che assumendo Cordyceps non ci ammaliamo, ma che la nostra
capacità di rispondere alla malattia diventa molto più rapida ed efficace e
quindi i sintomi saranno ridotti sia come intensità, che come durata.
Un recente studio del 2007 ha dimostrato che i polisaccaridi del Cordyceps
sinensis sono in grado di aumentare l’attività fagocita, di attivare quindi
quelle cellule del sistema immunitario con il compito di mangiare e distruggere
gli agenti patogeni. Indirettamente ciò significa che il fungo è in grado di
potenziare l’immunità innata o aspecifica. La sua attività è quindi soprattutto
di regolazione del sistema immunitario, per rispondere a specifiche situazioni
di pericolo esterne.
POTENTE ANTIMICROBICO E
ANTIVIRALE
Il Cordyceps sinensis è l’unico
rimedio in natura che contiene una particolare classe di sostanze nucleosidi
alterati (cordicepina e HEAA, idrossietiladenosine) che hanno un’azione
antireplicativa diretta nei confronti di virus, batteri e anche su molti tipi
di cellule tumorali. Ciò significa che quando queste sostanze vengono
incorporate nel DNA di questi organismi, lo danneggia in modo tale che non
possono sopravvivere e replicarsi.
Per questo motivo possiamo dire che il Cordyceps è un vero e proprio
antimicrobico ed antivirale naturale. La cordicepina poi è una sostanza con
azione antibiotica diretta, molto efficace anche contro quei microrganismi che
hanno sviluppato resistenze antibiotiche. Questa sostanza si è dimostrata
efficace anche nei confronti di patogeni molto pericolosi, come il
Mycobacterium tubercolisis (agente infettivo della Tubercolosi) e il
Mycobacterium leprare (agente infettivo della Lebbra).
Numerosi studi riportano l’efficacia del Cordyceps sinensis anche nel supporto
dei pazienti affetti da HIV (AIDS). Dagli studi è emerso che questo fungo è in
grado di ridurre la carica virale, inibendo la replicazione del virus e una
migliore risposta immunitaria, nonché a ridurre i casi di infezioni
opportunistiche e le malattie oncologiche associate allo sviluppo dell’AIDS.
MIGLIORA ENERGIA , RESISTENZA E
VITALITA’
L’aumento dell’energia e della
resistenza fisica è uno dei motivi principali per cui questo fungo è tanto
ricercato.
La forma di energia che ci permette di compiere tutte le funzioni organiche è
quella cellulare, e l’ATP è la molecola che rilascia energia alla cellula.
Numerosi studi confermano che il Cordyceps sinensis è in grado di migliorare
l’utilizzo dell’ossigeno e la produzione di ATP e incrementare l’energia a
livello cellulare fino al 55%. Inoltre è in grado di aumentare direttamente i
livelli di ossigeno tissutale, il che significa che la persona può “respirare
meglio” e questo aiuta ad aumentare notevollmente i livelli di energia. Per
questo motivo il consumo del #Cordyceps è particolarmente indicato alle persone che
soffrono spesso di stanchezza, nonché agli sportivi che hanno bisogno di una
marcia in più.
Ci sono inoltre numerosi studi clinici condotti su soggetti anziani che
dimostrano come il #Cordyceps è in grado di migliorare sintomatologie associate
all’invecchiamento, tra cui proprio la stanchezza, ma anche la memoria, le
funzioni cognitive, la tolleranza al freddo e la carica sessuale.
Il Cordyceps nello sport:
l’utilizzo del Cordyceps in ambito sportivo nasce dalla pubblicità seguita alle
performance sportive ottenute da atlete cinesi ai mondiali di atletica di
Stoccarda e ai “Chinese National Games” nel 1993. Nell’agosto del ’93 ai
Campionati Mondiali di atletica di Stoccarda, le atlete cinesi vinsero l’oro
nelle gare dei 1.500, 3.000 e 10.000 metri con l’abbattimento dei rispettivi
record mondiali. Sempre nel ’93 durante i “Chinese National Games” le stesse
atlete abbatterono 3 record mondiali. I controlli anti-doping risultarono tutti
negativi e l’allenatore dichiarò che il merito andava soprattutto all’uso di
questo fungo.
Un altro studio in doppio cieco condotto nel 1998 presso l’Istituto di Ricerca
dello Sport della Facoltà di Medicina dell’Università di Pechino ha valutato la
clearance del lattato in vari gruppi di atleti. I dati ottenuti hanno
evidenziato che, nel gruppo che assumeva la dose maggiore di Cordyceps sinensis
(1000 mg/die ), la clearance del lattato, e quindi le capacità di sforzo
aerobico, erano nettamente migliori.
MIGLIORA LA POTENZA SESSUALE
E #FERTILITA‘
In Oriente il Cordyceps sinensis è anche soprannominato “il viagra
dell’Himalaya” dato che per millenni è stato l’unico rimedio della tradizione
orientale in risposta ai problemi legati alla sfera sessuale, sia dell’uomo che
della donna, quali la diminuzione della libido, l’impotenza e l’infertilità.
Sono diversi gli studi clinici che dimostrano come il Cordyceps sinensis
migliori il livello degli ormoni sessuali, aumentando la carica sessuale e la
risposta funzionale degli organi sessuali dell’uomo e della donna. Altri studi,
condotti prima sugli animali e in seguito su uomini volontari, riportano un
aumento del testosterone, nonché un incremento della motilità e della quantità
degli spermatozoi. Inoltre il Cordyceps sembra agisca anche aumentando il
flusso sanguigno agli organi sessuali, generando un erezione più virile negli
uomini.
Il Cordyceps è dunque efficace perché agisce sia sulla circolazione del sangue,
che regolando la produzione di ormoni.
ANTITUMORALE E DI SUPPORTO ALLE
TERAPIE CHEMIO E RADIO
Il Cordyceps sinensis è particolarmente utile come supporto alle terapie
oncologiche tradizionali (chemioterapia e radioterapia) perché:
Agisce sul sistema immunitario: i globuli bianchi e le cellule sane sono
particolarmente sensibili ai cicli di chemioterapia. Durante la chemio muiono
molto velocemente e lasciano l’organismo in uno stato di immunodeficienza. Come
abbiamo visto il Cordyceps agisce sul sistema immunitario, mantenendolo vigile
ed efficiente e riducendo di fatto molti degli effetti collaterali più visibili
provocati dalla chemio. Questo effetto è attribuibile soprattutto ai
polisaccaridi in esso contenuti.
Azione diretta antitumorale: oltre ai polisaccaridi il Cordyceps sinensis
contiene diversi metaboliti secondari che esercitano un’attività antitumorale
diretta, con caratteristiche multi-target, multi-livello e con capacità di
interagire a vari livelli biochimici. L’attività antitumorale del Cordyceps è
attribuibile soprattutto alla presenza di cordicepina e di analoghi dell’adenosina
(HEAA), che hanno dimostrato in vitro azione di inibizione della proliferazione
cellulare, di induzione di apoptosi (morte cellulare programmata) e di
inibizione dell’invasività delle cellule tumorali.Stimolazione della corretta
differenziazione cellulare, azione preventiva #antineoplastica. Inibizione della #proteinkinasi .
Proprietà #radioprotettive: il Cordyceps è anche utilizzato come rimedio
radioprotettivo, in quanto è in grado di mitigare gli effetti delle radiazioni,
proteggendo le cellule del midollo osseo e permettendo un recupero dei valori
ematici più veloci e una diminuzione del livello dei radicali liberi
dell’ossigeno (ROS), riducendo anche i danni su cellule sane, tessuti ed
organi.
ANTI-INVECCHIAMENTO E
ANTIOSSIDANTE
Azione antiossidante ed #antiaging
Storicamente il Cordyceps è sempre stato considerato un rimedio naturale, in
grado di allungare la vita. Gli studi condotti su questo fungo non hanno fatto
altro che confermare queste sue proprietà.
Infatti il Cordyceps sinensis è uno dei più potenti antiossidanti esistenti in
natura e la sua azione si esercita soprattutto nei confronti dei radicali liberi
dell’ossigeno (ROS), estremamente dannosi per l’organismo in quanto attaccano i
costituenti molecolari principali, causando un danno cellulare ai tessuti e
agli organi.
Questa azione negativa, condotta
dai radicali liberi, accellera i tempi di invecchiamento cellulare e di fatto
anche quello “visivo” caratterizzato dalla comparsa di rughe, macchie sulla
pelle e in seguito di vere e proprie patologie.
Il Cordyceps agisce progettendo l’organismo dalla perossidazione lipidica, un
processo che porta al danneggiamento delle membrane biologiche e dei tessuti ad
elevata componente lipidica, quali il tessuto nervoso cerebrale e periferico.
Per questo stesso motivo il suo utilizzo è consigliato per la prevenzione da
malattie neurodegenerative, quali la demenza senile, il morbo di #Alzheimer e il morbo di #Parkinson e la Sclerosi Multipla.
PROTEZIONE CARDIOVASCOLARE
Studi scientifici hanno dimostrato che il Cordyceps sinensis è in grado di
proteggere il cuore e il sistema vascolare. Tra le varie azione vi è quella di
stabilizzare il battito cardiaco in caso di aritmie e tachicardie e di protezione
da ipossia e ischemia. Questa azione protettiva è correlata alla presenza di
adenosina e di altri nucleosidi che migliorano la circolazione coronarica e
vascolare in generale.
Inoltre il fungo Cordyceps, come la quasi totalità dei funghi medicinali, è in
grado di regolarizzare anche i valori lipidici del colesterolo e dei
trigliceridi. Uno studio effettuato su 273 pazienti arruolati in 9 centri
ospedalieri ha dimostrato che l’assunzione di Cordyceps migliora i livelli di
colesterolo dal 10 al 21% e dei trigliceridi dal 9 al 26%, aumentando al
contempo i livelli di colesterolo buono (HDL) dal 27 al 30%.
PROTEGGE IL FEGATO
E’ stato dimostrato da studi
scientifici che il consumo di Cordyceps sinensis migliora la funzionalità
epatica e può essere molto utile per rallentare la progressione di epatopatie,
quali steatosi epatica, fibrosi, cirrosi, epatite cronica virale e
insufficienza epatica. E’ stato dimostrato che migliora le funzioni delle
cellule di Kupffer e aumenta il metabolismo energetico e il flusso sanguigno
epatico . Recenti esperienze cliniche fanno pensare che questo fungo possa
essere estremamente utile nelle terapie dell’epatite C.
Sono stati descritti possibili meccanismi d’azione : stimolazione TGF-beta
,riduzione dell’espressione di PDGF e prevenzione dell’attivazione di HSC e
della deposizione di procollagene I e III.
Il suo utilizzo permette di ridurre velocemente e in modo significativo i
livelli degli enzimi epatici (AST, ALT, GGT, ALP) e di prevenire fibrosi e
cirrosi epatica. Il meccanismo di protezione del fegato è correlato ad una più
veloce degradazione dei depositi di collagene e ad una riduzione della
perossidazione lipidica, un danno causato dall’eccesso di radicali liberi.
PROTEGGE I POLMONI
Secondo la Medicina Tradizionale Cinese il fungo Cordyceps è in grado di
lavorare e ristabilire il meridiano dei polmoni ed è dunque utile per trattare
tutti quei disturbi che interessano l’apparato respiratorio.
Studi scientifici hanno infatti dimostrato che l’assunzione del Cordyceps sinensis
permette di aumentare la produzione di ATP (fonte di energia cellulare) dal 30
al 55% e di migliorare la capacità di utilizzazione dell’ossigeno nella stessa
percentuale. Ciò spiega la sua efficacia in tutte le affezioni respiratorie,
dalla bronchite, all’asma.
Tali effetti sono stati dimostrati scientificamente attraverso l’evidenza di
una diminuzione di specifici mediatori chimici responsabili della
sintomatologia allergica ed asmatica, quali ad esempio il TGF-beta. Il suo
utilizzo si è inoltre dimostrato particolarmente utile anche in patologie come
la broncopneumopatia cronico-ostruttiva (BPCO).
PROTEGGE I RENI
Secondo la MTC il Cordyceps è il rimedio d’elezione per la cura dei disturbi
dei reni, sede principale dell’energia vitale del nostro organismo.
Molti lavori scientifici hanno di fatto dimostrato che il Cordyceps sinensis è
in grado di proteggere i reni e di migliorarne la funzionalità, normalmente
misurata con parametri quali la creatinina, la proteinuria, l’acido urico e la
clearance della creatinina. L’assunzione di Cordyceps è dunque indicata in caso
di nefrite, insufficienza renale e anche in caso patologie ai reni su base
autoimmune.
AZIONE ANTIDIABETICA
Numerosi studi su modelli animali concordano sul fatto che il Cordyceps
sinensis è in grado di migliorare il metabolismo del glucosio, riducendo i
pericolosi picchi sia di iperglicemia, che di ipoglicemia.
Questo fungo è stato studiato in vivo su animali e sull’uomo per valutare la
sua capacità di regolazione della glicemia. Da questi studi si è notato che
l’assunzione regolare di 3 grammi al giorno permette la regolarizzazione della
glicemia nel 95% dei pazienti, rispetto al 54% ottenuto da altri metodi, con
notevole riduzione del picco glicemico post-prandiale e delle ipoglicemie tra
un pasto e l’altro.
Ciò permette di migliorare la gestione della glicemia nel tempo e di tenere
sotto controllo i danni derivati da un eccessivo livello di glucosio nel
sangue. Questo dato è inoltre confermato dal fatto che l’assunzione regolare di
questo rimedio naturale, è associato anche ad una riduzione dell’emoglobina
glicata.
HA AZIONE ANTIDEPRESSIVA
Il Cordyceps sinensis ha una chiara e rinomata attività antidepressiva che
sembra dovuta ad un effetto anti MAO. È stato anche segnalato un influsso
positivo nell’insonnia.
Negli animali da esperimento la somministrazione del fungo con l’alimentazione
ha portato ad una diminuzione nei markers biochimici dello stress, con
normalizzazione dei livelli di colesterolo ed attenuazione della tendenza al
declino ponderale di milza (24%), corticosurrene (91%) e fegato (37%).
Questi dati indicano l’arginamento degli effetti dello stress a livello
endocrino-metabolico e quindi promuovono la somministrazione del fungo in caso
di depressione ed esaurimento psico-fisico.
Controindicazioni
Nella Medicina Tradizionale Cinese il fungo Cordyceps sinensis, così come il
Ganoderma Lucidum, è considerato una delle “erba superiori”, cioè uno di quei
rimedi naturali che l’uomo può assumere ogni giorno, per tutta la vita, anche
ad alti dosaggi, senza comunque andare incontro ad effetti collaterali.
La sperimentazione con l’uso di forti dosi (10-80 g/kg) di Cordyceps negli
animali da laboratorio non ha portato al riscontro di manifestazioni tossiche,
letali o di effetti teratogeni o mutageni. In rari casi è stato descritto un
leggero disturbo a livello gastrico, anche se comunque mai tale da richiedere
l’interruzione della sperimentazione clinica.
Gravidanza e allattamento: non ci sono ancora studi che attestano la sicurezza,
o la pericolosità dell’uso del Cordyceps durante la fase di gravidanza e di
allattamento. Pertanto in questi casi il fungo va utilizzato con cautela e la
sua eventuale assunzione deve essere effettuata sotto controllo medico.
Come si assume? Quali sono i
dosaggi?
Il Cordyceps sinensis può essere assunto sotto forma di polvere, compresse ed
estratti. Il dottor Ivo Bianchi, uno dei maggiori esperti di Micoterapia in
Europa, nel suo libro “Guarire con i funghi medicinali” consiglia i seguenti
dosaggi:
da 300-500 mg di Cordyceps sinensis durante la colazione e il pranzo aumentando
gradualmente, in base al miglioramento delle forze ed alla tollerabilità del
soggetto, fino ad un massimo di 2 capsule sempre mattino e primo pomeriggio.
due capsule per tre volte al giorno, in caso di malattie virali e degenerative,
con cicli di 6 settimane ogni 2 mesi.
nell’anziano debilitato la somministrazione di Cordyceps consigliata è di 3
capsule al giorno, da assumere mattina e primo pomeriggio, dosaggio da
raggiungere gradualmente.
nei soggetti che svolgono attività fisiche e partecipano a competizioni
atletiche il dosaggio è: da 14 giorni prima della gara 3 cps al giorno; come
mantenimento 1 cps durante la colazione.
Per migliorare l’assorbimento dei principi attivi, il dott. Ivo Bianchi consiglia
anche l’assunzione del fungo in concomitanza con della vitamina C.
NB: Tutti gli studi che
avvalorano le proprietà terapeutiche di questo fungo, ivi riportati, sono
consultabili su Pubmed, nota banca dati biomedica accessibile gratuitamente
online, sviluppata dal National Center for Biotechnology Information (NCBI)
presso la National Library of Medicine (NLM).
AVVERTENZA
Le informazioni contenute nella presente nota informativa sono allo stato
attuale delle nostre conoscenze accurate e corrette e derivate dalla
letteratura scientifica più accreditata. Tuttavia, sono divulgate senza alcuna
garanzia riguardo a possibili errori contenuti nella letteratura di provenienza.
In particolare non si assumono responsabilità per ciò che attiene alla loro
applicazione, per eventuali applicazioni e/o usi impropri.
FONTI
Stefania Cazzavillan (2011) – FUNGHI MEDICINALI, dalla tradizione alla scienza
– NUOVA IPSA EDITORE
Ivo Bianchi (2008) – MICOTERAPIA – NUOVA IPSA EDITORE
Georges M. Halpern – I FUNGHI CHE GUARISCONO – EDIZIONI IL PUNTO D’INCONTRO
Ivo Bianchi (2013) – Il Fungo dell’Immortalità – MOS MAIORUM EDIZIONI
Ivo Bianchi (2016) -Guarire con i funghi medicinali — EDITORIALE PROGRAMMA
STUDI
Amelioration of aminoglycoside nephrotoxicity by Cordyceps sinensis in old
patientsÂ
Antiaging Effect of Cordyceps sinensis Extract
Antitumor sterols from the mycelia of Cordyceps sinensis
Cordyceps sinensis, un hongo usado en la medicina tradiciones china
Hypoglycemic activity of a polysaccharide (CS-F30) from the cultural mycelium
of Cordyceps sinensis and its effect on glucose metabolism in mouse liver.
In vivo stimulatory effect of Cordyceps sinensis mycelium and its fractions on
reproductive functions in male mouse.
Protein constituent contributes to the hypotensive and vasorelaxant acttvtties
of cordyceps sinensis
Yarsagumba [Cordyceps sinensis (Berk.) Sacc.]; TraditionalUtilization in Dolpa
District, Western Nepal.
[Effects of cordyceps sinensis on T lymphocyte subsets and hepatofibrosis in
patients with chronic hepatitis B]
PERCHE’ LA PRODUZIONE ECCESSIVA DI CORTISOLO ENDOGENO FA MALE? Il #CORTISOLO e’ un ormone prodotto dalle nostre ghiandole surrenali in risposta a situazioni di forte STRESS fisico e mentale e risulta necessario per incrementare la nostra energia. Il #cortisolo e’ conosciuto anche come “ormone dello stress” Gli elementi che vengono rilasciati nell’organismo, a seguito di un eccesso di cortisolo, vengono rilasciati nell’organismo elementi che devono essere smaltiti, ad esempio con una attivita’ fisica costante. L’aumento di situazioni stressanti, il consumo giornaliero di caffeina e uno stile di vita sedentario rendono non solo difficile abbassare i livelli di questo ormone, ma continuano a stimolare il nostro organismo a produrne ancora di più. Questo a lungo andare porta, inevitabilmente, ad alcuni effetti collaterali: come la riduzione della sintesi di collagene, la riduzione delle difese immunitarie, un eccesso di stanchezza. Essendo il cortisolo un ormone rilasciato dalle ghiandole surrenali in una fase di allarme, influenza il metabolismo degli zuccheri, delle proteine e dei grassi aumentando sia l’energia disponibile per l’organismo, sia l’elevato potenziale antinfiammatorio e antiallergico, causando nell’immediato un aumento delle difese dell’organismo. A lungo termine però, la sua azione induce un abbassamento delle difese immunitarie, innescando una serie di reazioni e di meccanismi a feed-back di attivazione e inibizione del controllo presenti nel nostro sistema Psico-Neuro-Endocrino-Immunologico. Da questo deriva il fenomeno dell’ immunosoppressione, causata sia dalla produzione surrenalica di cortisolo che dalla generica condizione di stress cerebrale. Vediamo alcune situazioni che possono derivare da un eccesso di produzione di CORTISOLO ENDOGENO: Si puo’ notare una ipersensibilità al dolore Quando i livelli di cortisolo rimangono alti per un lungo periodo di tempo, le ghiandole surrenali cominciano a indebolirsi. Questo genera un aumento dei livelli di prolattina, che porta a una maggiore sensibilità del corpo a particolari tipi di dolore, come il mal di schiena e i dolori muscolari. Una quantità eccessiva di cortisolo aumenta anche la sensibilità del sistema nervoso in risposta agli stimoli dolorosi, di conseguenza anche la minima fitta può eccitare i nervi del cervello, provocando mal di testa. Altro problema derivante da ipercortisolemia e’la difficoltà nel dormire. I livelli di cortisolo sono portati a scendere di notte, permettendo così al corpo di rilassarsi e di ricaricarsi. Ma se ci sono troppi ormoni dello stress in circolo, questo meccanismo si inceppa. Così, anche se avete avuto una giornata particolarmente stancante, vi ritroverete facilmente a rigirarvi nel letto tutta la notte, sentendovi nuovamente stanchi il giorno successivo.
Chi ha un eccesso di cortisolo, spesso, lamentera’ stanchezza cronica Anche se avete dormito bene, vi alzate ancora più stanchi di quando siete andati a letto. Nel corso del tempo, alti livelli di cortisolo riducono l’attività delle ghiandole surrenali predisponendo il vostro organismo a una sorta di stanchezza cronica.Quindi, se la mattina diventa sempre più difficile trovare la forza di alzarvi dal letto, probabilmente, è perché siete stressati e i livelli di cortisolo potrebbero essere sopra la norma.
Se nonostante stiate mangiando in maniera corretta e stiate praticando sufficiente attività fisica, continuate a ingrassare, la causa potrebbe essere legata ad un aumentato livello di cortisolo.Questo avviene perche’ il cortisolo riduce la capacità dell’organismo di utilizzare il grasso presente nelle riserve al fine di produrre energia, favorendone l’accumulo soprattutto intorno all’addome. Il cortisolo provoca l’incremento di zuccheri nel sangue, del colesterolo e della pressione sanguigna, e riduce la capacità dell’organismo di utilizzare il grasso accumulato nelle riserve per produrre energia. Lo stress e l’aumento della quantità di zucchero causano, a loro volta, una sovrapproduzione di insulina che induce l’organismo a desiderare cibi dolci, salati, ipercalorici. Il sistema gastrointestinale è molto sensibile a ormoni come il cortisolo. Potreste quindi trovarvi ad avvertire nausea, bruciore di stomaco, crampi addominali, diarrea o costipazione. Il tutto a causa dell’aumento di stress che riduce la capacità di digerire i cibi e diminuisce l’assorbimento dei minerali. Inoltre, il cortisolo inibisce la crescita della flora batterica nell’intestino CON CONSEGUENTE #DISBIOSI. Si puo’ inoltre determinare un abbassamento delle normali difese immunitarie, in quanto elevati livelli di questo ormone disattivano i naturali meccanismi di auto-riparazione del vostro corpo, influenzando il funzionamento della ghiandola del timo, la cui attività consiste nel portare a maturazione vari tipi di linfociti atti a riconoscere e distruggere le cellule infette. Questo porta il vostro sistema immunitario, perfettamente progettato dalla natura per mantenervi in buona salute, a lasciarvi particolarmente vulnerabili.
Un eccesso di cortisolo porta ad un calo del desiderio sessuale Alti livelli di cortisolo funzionano come una sorta di anti-Viagra. Questo perché, quando gli ormoni dello stress sono alti, gli ormoni che inducono la libido faticano a fare il loro lavoro. Cortisolo e adrenalina possono portare a nervosismo, sensazioni di panico e, nel peggiore dei casi, anche alla paranoia, perché interferiscono nella produzione di serotonina e dopamina. Il cortisolo,”ormone dello stress” inibisce la sintesi di collagene e causa disidratazione, questo porta a un invecchiamento precoce della pelle e alla comparsa di rughe. ALCUNI CONSIGLI : Per tenere sotto controllo la produzione di cortisolo, un passo importante è cercare di adottare un migliore stile di vita, seguendo una dieta sana ed equilibrata. In vostro aiuto poi, possono ricorrere la meditazione e l’ashwagandha o ginseng indiano, un’erba particolare della medicina ayurvedica che può aiutarvi a ridurre stress e ansia e un estratto da asparago detto ETAS. ETAS, oltre a ridurre i livelli del cortisolo, puo’ essere utile come antidegenerativo cellulare per la sua proprieta’ di riparare la struttura terziaria delle proteine, puo’ migliorare le neuropatie periferiche, risulta sinergico a melatonina e CBD, e’ radioprotettivo e protegge dai raggi UV.
FUNGO CHAGA (INONOTUS)
DETTO IL FUNGO CHE ALLUNGA LA VITA
POTENTE ANTIOSSIDANTE
FONTE DI SOD (SUPEROSSIDO DISMUTASI)
ANTIFATICA
ALCALINIZZANTE
ANTIAGE
ADATTOGENO
MODULANTE IMMUNITARIO https://www.farmaciainfinita.com/…/INONOTUS+OB…/p/1916.html…
I siberiani lo bevono quotidianamente e vivono in salute e forza dagli 85 ai
100 anni (non in uno stato di degenza in un ospizio). Gli antichi cinesi lo
hanno da sempre considerato come un fattore di longevità, ed i Giapponesi e
Coreani lo usano regolarmente e infatti risultano essere tra le popolazioni più
longeve al mondo.
Questo è dovuto agli adattogeni,
agli antiossidanti e alle proprietà coadiuvanti anti-tumorali di questo fungo.
POTENTE NEL COLPIRE LE CELLULE
TUMORALI
La polvere di chaga è un rimedio
tradizionale considerato una panacea da tantissime tradizioni per millenni. La
moderna scienza medica ne ha analizzato l’interessante attività antitumorale in
molti studi in vitro [1, 2, 3]. Le sostanze in esso contenute sarebbero infatti
in grado di aggredire le cellule tumorali in modo selettivo senza però causare
danni a quelle sane, come invece avviene con la maggior parte dei
chemioterapici oggi usati nella terapia del cancro.
Nelle regioni dove se ne fa
infatti tradizionalmente uso, l’incidenza di patologie oncologiche è molto più
bassa che in altre zone del mondo.
Questa sua efficacia naturale
contro il cancro è dovuta in gran parte all’acido betulinico, che previene lo
sviluppo tumorale e uccide le cellule cancerogene senza intaccare quelle sane.
Inoltre, ha potenti effetti antinfiammatori e meccanismi di apoptosi che
distruggono le cellule danneggiate. Se assunto durante le cure chemioterapiche
convenzionali, il Chaga aiuta a sollevare gli effetti collaterali e a stimolare
il sistema immunitario.
LA SOSTANZA NATURALE PIU’
ANTIOSSIDANTE CHE ESISTA
I SOD (superossidismutasi o O2-)
sono gli enzimi antiossidanti più importanti per l’organismo che mantengono la
membrana cellulare elastica e in salute. Essi diminuiscono con gli anni e hanno
come effetto l’invecchiamento, mentre una vita sana e una giusta attività
fisica mantengono alti i suoi livelli ritardando l’invecchiamento.
Il Chaga ha la più alta quantità
di SOD di tutti i nutrienti finora scoperti, esso ne contiene ben cinquanta
volte di più degli altri funghi medicinali.
Gli alti livelli di melanina
contenuti nel Chaga (responsabili del suo colore nero) hanno un effetto
antiossidante protettivo del DNA, che combattono le radiazioni attivando la
ghiandola pineale.
L’uso costante nel tempo del #Chaga alcalinizza il pH del corpo umano contrastando i radicali
liberi, alleviando lo stress ed eliminando l’acidità che è responsabile
dell’insorgere della maggior parte delle malattie.
L’elemento più potente di questo
fungo è l’acido del Chaga, che secondo quanto affermato dagli scienziati russi,
equilibra il metabolismo e lascia il suo effetto curativo in tutto l’organismo
e tessuti del corpo umano. I benefici più evidenti sono i potentissimi effetti
antiossidanti che, come puoi vedere dall’immagine sotto, superano tutte le più
famose bacche antiossidanti come l’#Acai e le #Goji.
Indicazioni: #Dolori articolari, convalescenza dopo malattie
prolungate, stati di #stress, affaticamento, anti-invecchiamento, malattie
autoimmuni, malattie da raffreddamento, infiammazioni, dolori articolari,
preparazione atletica.
Il chaga è inoltre un vero e
proprio #superfood dotato di una spiccata attività
anti-invecchiamento, antiossidante e soprattutto #adattogena. Perfetto quindi per chi conduce una vita stressante
e piena di impegni, il chaga aiuta a migliorare la salute del nostro organismo,
riducendo l’azione dannosa dei radicali liberi, e predisponendo meglio i nostri
bioritmi fisiologici ad adattarsi a stress, malattie, affaticamento e traumi.
Una potente azione antinfiammatoria
e #immunomodulante lo rende quindi un rimedio perfetto sul lungo
termine per integrare la nostra dieta con un principio antinvecchiamento di
efficacia riconosciuta.
Ricerche moderne hanno dimostrato
che i benefici del Chaga sono evidenziati nelle sue sostanze di valore
biologicamente attive, alcune di queste non sono contenute in nessun’altra
pianta.
Tra i suoi componenti principali
vi sono:
– composti fenolici
– melanina
– triterpenoidi
– acido betulinico (una
importante quantità)
– beta-glucani (un potentissimo
polisaccaride)
– ergosterolo (vitamina D2)
– oligoelementi
– vitamine (tra cui la vitamina
D)
Combinati insieme, creano un
fitocomplesso dagli effetti immunomodulatori ed equilibratori del sistema
ormonale. L’acido betulinico è un triterpene pentaciclico, esso è stato testato
per il #melanoma, per i problemi cutanei e per ritardare le infezioni
da #HIV. Nei polisaccaridi del Chaga sono compresi differenti tipi di
legami glicosidici, ad esempio 1,3 e 1,6 beta-glucani, alfa-glucani (1,3) e, in
particolar modo, i beta-D-glucani che innescano e stimolano molte risposte
immunitarie per combattere le infezioni: attivando i #macrofagi, i #T-Helper, le cellule NK e le cellule Beta essi aumentano la
produzione di anticorpi.
Gli alti livelli di melanina
contenuti nel Chaga hanno un effetto antiossidante protettivo del DNA, che
combattono le radiazioni attivando la ghiandola pineale. I fitonutrienti del
#Chaga hanno una capacità di inibire il fattore nucleare KB, un composto
conosciuto che può causare la mutazione o l’auto-distruzione delle cellule sane.
L’uso costante nel tempo del Chaga alcalinizza il pH del corpo umano.
Il Chaga ha la più alta quantità
di #SOD di tutti i nutrienti finora scoperti, esso ne contiene ben
cinquanta volte di più degli altri funghi medicinali.
L’elemento più potente di questo
fungo è l’acido del Chaga, che secondo quanto affermato dagli scienziati russi,
equilibra il metabolismo e lascia il suo effetto curativo in tutto l’organismo
e tessuti del corpo umano. I benefici più evidenti sono i potentissimi effetti
antiossidanti, che piante come l’Aronia Melanocarpa e le bacche del Goji sono
lontane come effetto antiossidanti del Chaga, esso occupa il primo posto nella
scala #ORAC, che misura i livelli di antiossidanti negli alimenti.
Il Chaga è un combattente
naturale contro il cancro grazie all’#acidobetulinico, che previene lo sviluppo tumorale e uccide le
cellule cancerogene senza intaccare quelle sane. Inoltre, ha potenti effetti
antinfiammatori e meccanismi di apoptosi che distruggono le cellule
danneggiate. Se assunto durante le cure chemioterapiche convenzionali, il Chaga
aiuta a sollevare gli effetti collaterali e a stimolare il sistema immunitario.
Due sono gli effetti collaterali
noti ad oggi del Chaga. Il primo è quello di fluidificare il sangue, quindi
bisogna fare attenzione nel caso di assunzione congiunta con Aspirina o
Warfarin. L’altro è di abbassare i livelli di glucosio nel sangue, anche qui si
deve fare attenzione nel caso di assunzione combinata con l’insulina.
Ricerche scientifiche circa gli
effetti del Chaga si sono centrate intorno al suo uso comune popolare. Oltre
1400 pubblicazioni scientifiche, in quarant’anni, indicano che il fitocomplesso
di questo fungo può offrire soluzioni per combattere virus e malattie funginee,
stimolare il sistema nervoso centrale, rallentare la crescita tumorale e delle
cellule cancerogene, abbassare la pressione venosa e arteriosa ed i livelli di
glucosio, migliorare l’elasticità e il colore dermico, disintossicare fegato,
reni e milza, provocare infine un ringiovanimento generale. Questo fungo è
stato approvato dal Consiglio di Ricerca Medica e dal Ministro della Salute
Russa.
Riassumendo i principali benefici
del fungo Chaga sono i seguenti
– Potentissimo antiossidante
– Dolori articolari
– Combatte le allergie
– Cura o previene molti tumori
– Infezioni batteriche
– Stabilizzatore della pressione
sanguinea
– Affaticamento cronico
– Malattie degenerative
– Problemi digestivi
– Disturbi del sonno
– Infezioni fungine (come per
esempio la Candida)
– Salute del cuore
– Cattiva circolazione
– Aumento della forza con
maggiore resistenza alla fatica
– Infezioni virali
– Rafforza fortemente l’immunità
– Favorisce la perdita di peso
– Contrasta la perdita dei
capelli
– Migliora la vista
– Contrasta la perdita di memoria
– Combatte la stipsi
– Regolarizza gli squilibri
ormonali
– Allevia la depressione
Riferimenti Bibliografici:
Lemieszek MK, Langner E, Kaczor
J, Kandefer-Szerszeń M, Sanecka B, Mazurkiewicz W, Rzeski W. “Anticancer
effects of fraction isolated from fruiting bodies of Chaga medicinal mushroom,
Inonotus obliquus (Pers.:Fr.) Pilát (Aphyllophoromycetideae): in vitro
studies.” Int J Med
Mushrooms. 2011;13(2):131-43.
Lee SH, Hwang HS, Yun JW. “Antitumor activity of water extract of a mushroom,
Inonotus obliquus, against HT-29 human colon cancer cells.” Phytother Res. 2009
Dec;23(12):1784-9. doi: 10.1002/ptr.2836.
Mazurkiewicz W, Rydel K, Pogocki D, Lemieszek MK, Langner E, Rzeski W.
“Separation of an aqueous extract Inonotus obliquus (Chaga). A novel look at
the efficiency of its influence on proliferation of A549 human lung carcinoma
cells.” Acta Pol Pharm. 2010 Jul-Aug;67(4):397-406.PMID: 20635536
Yun JS, Pahk JW, Lee JS, Shin WC, Lee SY, Hong EK. “Inonotus obliquus protects
against oxidative stress-induced apoptosis and premature senescence.” Mol
Cells. 2011 May;31(5):423-9. Epub 2011 Feb 22. PMID:21359681
Won DP, Lee JS, Kwon DS, Lee KE, Shin WC, Hong EK. “Immunostimulating activity
by polysaccharides isolated from fruiting body of Inonotus obliquus.” Mol
Cells. 2011 Feb;31(2):165-73. Epub 2010 Dec 22. PMID:21191814
fonte dionidream Riferimenti:
1.Lemieszek MK, Langner E, Kaczor J, Kandefer-Szerszeń M, Sanecka B,
Mazurkiewicz W, Rzeski W. “Anticancer effects of fraction isolated from
fruiting bodies of Chaga medicinal mushroom, Inonotus obliquus (Pers.:Fr.)
Pilát (Aphyllophoromycetideae): in vitro studies.” Int J Med Mushrooms.
2011;13(2):131-43.
2.Lee SH, Hwang HS, Yun JW. “Antitumor activity of water extract of a mushroom,
Inonotus obliquus, against HT-29 human colon cancer cells.” Phytother Res. 2009
Dec;23(12):1784-9. doi: 10.1002/ptr.2836.
3.Mazurkiewicz W, Rydel K, Pogocki D, Lemieszek MK, Langner E, Rzeski W.
“Separation of an aqueous extract Inonotus obliquus (Chaga). A novel look at
the efficiency of its influence on proliferation of A549 human lung carcinoma
cells.” Acta Pol Pharm. 2010 Jul-Aug;67(4):397-406.PMID: 20635536
4.Yun JS, Pahk JW, Lee JS, Shin WC, Lee SY, Hong EK. “Inonotus obliquus
protects against oxidative stress-induced apoptosis and premature senescence.”
Mol Cells. 2011 May;31(5):423-9. Epub 2011 Feb 22. PMID:21359681
5.Won DP, Lee JS, Kwon DS, Lee KE, Shin WC, Hong EK. “Immunostimulating
activity by polysaccharides isolated from fruiting body of Inonotus obliquus.” Mol Cells. 2011 Feb;31(2):165-73. Epub 2010 Dec 22.
PMID:21191814
AVVERTENZA
Le informazioni contenute nella presente nota informativa sono allo stato
attuale delle nostre conoscenze accurate e corrette e derivate dalla
letteratura scientifica più accreditata. Tuttavia, sono divulgate senza alcuna
garanzia riguardo a possibili errori contenuti nella letteratura di
provenienza. In particolare non si assumono responsabilità per ciò che attiene
alla loro applicazione, per eventuali applicazioni e/o usi impropri
PARKINSON . ALZHEIMER, NEUROPATIE E ALTRE MALATTIE NEURODEGENERATIVE POSSONO TRARRE BENEFICIO DALL’USO DI ALCUNE SOSTANZE
La #PEA Palmitoil-etanolamide È un composto lipidico sintetizzato dall’organismo a partire dai fosfolipidi di membrana che sono i suoi precursori. È molto abbondante a livello cerebrale e neuronale, in questi distretti si può ridurre notevolmente in caso di sofferenza del nervo. È dotata di tropismo per specifici recettori nucleari induttori di meccanismi biologici che contrastano il dolore cronico. È classificata come mediatore lipidico risolutore dell’infiammazione in quanto ostacola l’azione di sostanze proinfiammatorie e promuove apoptosi delle cellule danneggiate. Ha uno spiccato tropismo neuronale e numerose proprietà: antinfiammatoria con riduzione del dolore, in particolare in patologie neurologiche e neuro degenerative, nelle neuropatie a differente eziologia . A attività analgesica bloccando il circolo vizioso tra processi infiammatorio e dolore neuropatico soprattutto nelle regie croniche. Il suo utilizzo è suggerito per ridurre la somministrazione dei fans. Modula l’attività dei mastociti sia periferica che centrale e quella del micro glia spinale e sovraspinale . Risulta quindi particolarmente utile in caso di malattie neurodegenerative, psichiatriche o in seguito a traumatismi. A un effetto normalizzante l’attività Elettro fisiologica neuronale con particolare affetto e contrasto sulle cause della sintomatologia dolorosa neuropatica. Inibisce la degranulazione dei mastociti cutanei e modula l’attività dei macrofagi per limitare il rilascio di molecole a elevata potenzialità pro infiammatoria, pruritogena ,e algogena .
Numerose indicazioni precliniche e alcune indicazioni cliniche supportano la visione della PEA come strumento terapeutico ad alto potenziale per il trattamento efficace di diverse patologie caratterizzate da neurodegenerazione e neuroinfiammazione ( Calabrò et al., 2016 ; Brotini et al., 2017 ; Holubiec et al., 2018 ; Impellizzeri et al., 2019 ). In questo contesto, i potenziali effetti benefici della PEA sono stati dimostrati in diversi modelli sperimentali in vitro e in vivo di AD.
Acido #nervonico È un grasso monoinsaturi presente nel tessuto nervoso e nella sostanza bianca del cervello. E necessario per lo sviluppo il mantenimento della funzionalità cerebrale ed è utile per prevenire patologie neurologiche: gioca un ruolo importante nella produzione e nel mantenimento della mielina , È il precursore di glicoli piedi che sono dei modulatori dei canali ionici e recettori di membrana, fondamentali per lo sviluppo il mantenimento delle funzioni neuronali e cerebrali. Viene la formazione di placca aterosclerotica riducendo livelli di colesterolo ematico e modificando la capacità aggregante delle piastrine.
La #nobiletina è un polimetossiflavone presente in alcune piante. A una elevata permeabilità viene assorbita a livello intestinale e risulta quindi avere una buona biodisponibilità. Recenti numerosi studi hanno identificato alcuni meccanismi d’azione alla base delle proprietà attribuitele: azione Neuroprotettiva in modelli sperimentali di morbo di Alzheimer a evidenziato effetti positivi sul deterioramento delle capacità cognitive. Azione Antiartritica Azione antinfiammatoria e immuno modulatori e e azione ANtiaterogenica
L’acido #alfalipoico è una sostanza estremamente utile, la cui attività è ormai riconosciuta e viene utilizzata in problematiche di neuropatie periferiche, patologie neurodegenerative, neurotossiche e neurosensoriali. Questa sostanza si diffonde Ampiamente a livello tissutale e riesce a superare la barriera ematoencefalica. È un potente antiossidante agisce sia in compartimenti lipofili che idrofile e rigenera sistemi di difesa endogeni quali: mutazione coenzima Q 10 vitamina C e vitamina E. Si può dire che sia l’antiossidante degli antiossidanti. È un regolatore del metabolismo glucidico ed energetico, essendo un cofattore enzimatico nella produzione di ATP (ciclo di Krebs) Ha Azione Sulla glicemia, mi mando l’attività dell’insulina e stimolando l’uptake del glucosio. È un chelante naturale dei metalli pesanti. È un antinfiammatorio neuronale, centrale e periferico, in quanto è un modulatore della sintesi di citochine infiammatorie; riduce l’attivazione della microglia NF-kB dipendente e l’espressione di molecole di adesione e di metallo proteasi.
La #luteolina è uno tra i più potenti e efficaci poli fenoli: è in grado di inibire la produzione di citochine pro infiammatorie nel cervello. Riduce i livelli di proteine amiloide responsabili dei processi neurodegenerativi. Favorisce l’attivazione di antiossidanti endogeni, favorendo e potenziando le difese cellulari. Regola numerosiComplessi enzimatici e modula alcuni meccanismi ePigenetici.
La #citicolina, partecipa alla sintesi dei fosfolipidi di membrana cellulare e mitocondriale e da un’ampia diffusione tissutale, anche a livello del sistema nervoso centrale. Influenza la disponibilità di alcuni neurotrasmettitori essendo una fonte di colina, precursore dell’ Acetilcolina, incrementa i livelli di dopamina e di noradrenalina. Potenzia la plasticità ed esercita azione neuroprotettiva, risultante utile nel riassorbimento dell’edema cerebrale e contrastando i processi apoptotici da lesioni ischemiche.
La #Fisetina Appartiene a un sottogruppo di flavonoidi: può avere azione neurotrofica favorendo la sopravvivenza cellulare soprattutto in caso di stress ossidativo. Potenzia la via Proteasoma ubiquitina dipendente , Uno dei maggiori processi cellulari coinvolti nell’omeostasi proteica importantissima per la formazione iniziale degli assoni, ma notevolmente compromessa in patologie neurodegenerative. A inoltre attività neuroprotettiva per le cellule del ganglio della retina. È un antiossidante che si comporta sia da Scan engine sia da induttore di livelli di glutatione. Hai feto antiallergico in quanto inibisce la produzione di citochine rilasciate dai linfociti T helper e modula il rilascio di leucotriene e istamina da parte di mastociti attivati. Ha effetto antinfiammatorio.
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